Wu Ming, Sisyphus. Il devastante impatto dell’emergenza coronavirus su librerie e case editrici

“Quale è stato il criterio adottato nella scelta dei beni considerati di prima necessità? In molti si sono chiesti come mai i negozi di informatica e telecomunicazioni e le profumerie fossero stati inclusi e le librerie no. Non è il caso di buttare la croce addosso alle profumerie: la cura e l’igiene del corpo sono sacrosante, anche in tempi di distanziamento sociale, tanto quanto la cura e l’igiene della mente. La produzione e la circolazione di cultura e sapere critico sono fondamentali soprattutto in momenti come questo, momenti di crisi in cui non esistono ricette pronte e si prendono misure emergenziali che potranno modificare per sempre le nostre vite.
Il rigore con cui sono state chiuse le librerie stride col modo in cui si è concesso a Confindustria di tenere aperti comparti realmente inutili come per esempio la produzione delle armi – produzioni dannose in tempi normali, figuriamoci in tempi di epidemia.”

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https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/03/sisyphus-coronavirus-editoria/?fbclid=IwAR14-9wGIwbuc3GIa5s3n71QPxivyzzqHQl_y5Hc8Re91R3QktG174vFoas

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