Marc Chagall
Quando sarà l’ora di venir da Voi, mio Dio, fate
che sia un giorno in cui sui campi in festa il pulviscolo
brilli. Vorrei, come a questo mondo ho fatto,
scegliermi da me la strada, a mio piacere, per andare
in Paradiso, dove brillano le stelle in pieno giorno.
Prenderò il mio bastone e sulla grande strada
incamminato, agli asini, amici miei, dirò: Io sono
Francis Jammes e vado in Paradiso perché
nel paese del Buon Dio l’inferno non c’è.
E ancora poi dirò: Venite, dolci amici del cielo
turchino,
poveri cari animali che con una brusca mossa
d’orecchio
scacciate mosche vili, le api e le percosse…
Fate che vi appaia in mezzo a queste bestie
che io tanto amo perché con dolcezza abbassano
le teste,
e si fermano con i loro piccoli piedi congiunti
in un modo tanto dolce da farvi compassione.
Arriverò seguito dalle loro orecchie a migliaia,
da quelli che portarono i canestri sui fianchi,
da quelli trainanti i carri di saltimbanchi
o carretti splendenti di latta e di pennacchi,
da quelli che portano sul dorso bidoni ammaccati,
dalle asine piene a mo’ di otri, dai passi stentati,
da quelli che indossano piccoli gambali
per via delle piaghe gocciolanti e blu causate
dalle mosche testarde lì attorno raggruppate.
Fate, mio Dio, che assieme a questi asini io venga.
Fate che, in pace, ci conducano gli angeli
verso gonfi ruscelli in cui tremano ciliegie
lisce come la carne che ride di ragazzine,
e fate che, chino sulle vostre acque divine,
in questo paese delle anime, assomigli a quegli asini
che specchieranno la loro povertà umile e dolce
nella limpidezza dell’eterno amore.
Francis Jammes, Preghiera per poter andare in Paradiso con gli asini, “Poesia francese del Novecento”, Bompiani
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